L'autore GIAMMARIA - Sui Fenomeni Paranormali - RECENSIONE
Premessa Ho scritto il saggio motivato da due ordini di ragioni fra loro connesse: l'una per l'interesse ai fenomeni cosiddetti paranormali nella loro relazione con quelli ritenuti normali, e che mi ha portato a una frequentazione ultracinquantennale del "mondo" relativo, da cui oltretutto ha avuto anche spunto una certa pratica, da parte mia, di carattere psicurgico, quanto meno, per un certo tempo; l'altra per l'attenzione da porre - da parte di cultori di studi esoterici, ma in genere non posta, alla differenza fra il terreno proprio e tipico del paranormale ed il terreno tipico e proprio, per contro, di qualsiasi Via che si dica iniziatica, della quale per sè il paranormale non è affatto qualificativo, come per lo più ritenuto. I fenomeni paranormali sono fenomeni pur sempre di questo mondo, di questa terra e si può anzi dire della vita di ogni giorno, pur avendo la loro prorrozione dalla dinamica del micromondo, ossia subatomico, quantistico, per usare un' espressione della fisica moderna; e più esattamente in ambito cerebrale neuronale. Nulla di soprannaturale dunque nè peraltro confondibile o assimilabile a la fenomenologia iniziatica qualunque ne sia l' "iter" percorso, che invece è di tutt'altra e ben altra terra anche se di "terra" si tratta in termini metaforici, in "linguaggio intenzionale". La "terra" iniziatica è la Terra Celeste, per dirla come si dice nell' Alchimia islamica di scuola shaykhita e non ha che fare col paranormale i cui fenomeni inoltre, per sè, non sono affatto indice di ciò che si intende per "spiritualità" e meno ancora di elevatezza spirituale. Giustamente, nello Yoga, si ammonisce a intendere le "siddhi" (le facoltà appunto paranormali) quali segni pur sempre "miraggi" seppure perfezioni nell'ordine naturale che lasciano però l'uomo incapace di superare sè stesso.
Giammaria
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